L’endosulfano, insetticida e acaricida altamente tossico, è stato globalmente vietato dalla convenzione di Stoccolma del maggio 2011 a causa dei pericoli per la salute umana e l’ambiente. Nonostante il divieto di utilizzo, l’endosulfano è tuttora presente nell’ambiente e può causare intossicazioni negli animali domestici e nelle specie selvatiche.
Le analisi tossicologiche di animali avvelenati effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno hanno rivelato che, nei 3 anni passati, questo pesticida non è scomparso dalle regioni considerate. Si analizzavano 650 campioni (esche e organi di animali) raccolti dal 2013 al 2015 mediante estrazione in fase solida seguita da gascromatografia con rivelatore a cattura di elettroni.
Si identificavano in Calabria 45 campioni positivi (10,3% dei campioni totali). Nella maggior parte dei casi si trattava di campioni di contenuto gastrico (concentrazione di alfa-endosulfano: 1,27-3,800 mg/kg) ed esche (alfa-endosulfano: 92-1,497 mg/kg). Concentrazioni minori del pesticida si trovavano in campioni di stomaco (alfa-endosulfano: 6,7-118 mg/kg) e fegato (alfa-endosulfano 0,38-14,2 mg/kg).
“Endosulfan poisoning in canids and felids in the Calabria region of southern Italy.” De Roma A, Rossini C, Riverso C, Galiero G, Esposito M. J Vet Diagn Invest. 2017 Jan; 29 (1): 122-125