Uno studio clinico prospettico ha valutato la risposta al trattamento chirurgico dell’ernia iatale da scivolamento (SHH) e del reflusso gastroesofageo (GER) in 17 cani, utilizzando una classificazione clinica standardizzata, studi fluoroscopici della deglutizione e la planimetria impedenziometrica.
I cani venivano inclusi se avevano segni clinici ed evidenza fluoroscopica di SHH e/o GER. I proprietari completavano uno strumento standardizzato di valutazione della disfagia canina (CDAT) pre- e postperatorio. Si effettuava lo studio fluoroscopico della deglutizione con il soggetto sveglio e la planimetria impedenziometrica (IP) per valutare la funzione esofagea e la localizzazione e geometria dello sfintere esofageo inferiore preoperatoria, oltre che postoperatoria in un sottogruppo di cani.
Prima dell’intervento, 13/17 cani avevano un’anamnesi di rigurgito e 4/17 avevano evidenza radiografica di polmonite ab ingestis. Il rigurgito postprandiale migliorava in 8/10 cani con rigurgito preoperatorio e per i quali erano disponibili i questionari CDAT completi pre- e postoperatori.
Il punteggio di gravità dell’ernia iatale migliorava dopo l’intervento nei cani con studio fluoroscopico della deglutizione pre- e postoperatorio (n = 12). Tuttavia, il punteggio di frequenza dell’ernia e i parametri IP non differivano significativamente tra i momenti temporali.
I segni clinici di SHH miglioravano generalmente con l’intervento ma non si risolvevano costantemente. Gli studi fluoroscopici fornivano evidenza che GER e SHH possono persistere dopo l’intervento in alcuni pazienti. Sulla base dei risultati della IP, il miglioramento clinico potrebbe essere attribuibile a un meccanismo indipendente dall’attenuazione dello sfintere esofageo inferiore.
“Prospective evaluation of surgical management of sliding hiatal hernia and gastroesophageal reflux in dogs.” Mayhew PD, Marks SL, Pollard R, Culp WTN, Kass PH. Vet Surg. 2017 Nov; 46 (8): 1098-1109.