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Temperatura corporea prima del parto nella cavalla
La durata della gestazione è molto variabile nella cavalla, con un intervallo di tempo che varia da 320 a 360 giorni. Pertanto, determinare il momento del parto è una sfida importante per il medico veterinario. La temperatura corporea può essere utilizzata nelle vacche e nelle pecore come indicatore del parto. Lo scopo di questo studio era quello di determinare se la temperatura corporea possa essere utilizzata come indicatore del parto anche nella cavalla.
Sono state incluse nello studio 39 fattrici, le quali sono state monitorate durante due stagioni riproduttive (2018 e 2019). Gli animali sono stati stabulati in box di 16 m2 con accesso al pascolo in gruppo tre volte alla settimana dalle ore 10:00 alle 16:00. La sorveglianza notturna e il monitoraggio video erano garantiti durante le fasi del parto. La temperatura corporea è stata monitorata tramite utilizzo di un microchip univoco impiantato nella regione del collo. Le misurazioni della temperatura sono state effettuate manualmente ogni 2 ore, a partire da 5 giorni prima fino a 6 ore dopo il parto, tramite scansione con un apposito lettore di microchip. Le fattrici erano, inoltre, dotate di un accelerometro applicato alla base della coda che registrava i movimenti della coda stessa e il decubito laterale 24 ore prima del parto. Infine, il comportamento delle cavalle è stato monitorato mediante analisi video nell'ora precedente all'espulsione del puledro in 8 soggetti. Le correlazioni tra i dati comportamentali e di temperatura sono state indagate tramite un’analisi delle componenti principali.
Mielo-TC nel cavallo
La valutazione tridimensionale tomografica computerizzata (TC) della colonna vertebrale cervicale consente un'identificazione più accurata delle lesioni ossee e dei tessuti molli rispetto alla tradizionale radiografia latero-laterale. Tuttavia, l'esame della colonna vertebrale cervicale completa è stato limitato dalla taglia del cavallo, impedendo la valutazione delle vertebre cervicali caudali.
Lo studio ha voluto descrivere la tecnica di esecuzione e i risultati della mielo-TC del rachide cervicale completo.
Pressione intraoculare dopo sedazione nel cavallo
La sedazione endovenosa è spesso necessaria per l'esame oftalmologico nel cavallo. Tuttavia, i protocolli di sedazione comunemente utilizzati non sono mai stati confrontati direttamente in termini di riduzione della pressione intraoculare relativa (intraocular pressure, PIO), durata della riduzione della PIO e tempo per la riduzione massima della PIO.
L’obiettivo del presente studio era quello di confrontare gli effetti di diversi protocolli di sedazione in stazione sulla IOP del cavallo.
Rimozione della placca nel cavallo
Lo scopo di questo studio retrospettivo era quello di determinare le indicazioni e le complicazioni dell'intervento di rimozione della placca nei cavalli sottoposti a fissazione interna di fratture degli arti.
Sono state revisionate le cartelle cliniche dei cavalli presentati ad un ospedale veterinario universitario equino tra il 1990 e il 2015 per la rimozione delle placche in seguito al trattamento delle fratture degli arti. Sono stati esaminati i dati raccolti al momento della presentazione iniziale, che includevano: segnalamento, anamnesi, caratteristiche e trattamento della frattura, nonché le indicazioni, le tempistiche e le complicazioni legate alla rimozione dell'impianto.
Patologie oculari nel cavallo
Le patologie oculari rivestono un ruolo importante nella medicina equina. Tuttavia, la maggior parte degli articoli riguardanti le caratteristiche istologiche delle lesioni oculari del cavallo affrontano una specifica patologia, mentre non esistono studi che forniscano una revisione più ampia delle oculopatie più frequenti e, quindi, clinicamente rilevanti di questa specie.
Sono state esaminate sezioni di occhi equini da 140 casi (98 enucleazioni e 42 autopsie) che presentavano alterazioni oculari clinicamente rilevanti.
Xilazina e remifentanil per la sedazione del cavallo
L'obiettivo di questo studio era quello di valutare gli effetti comportamentali e cardiopolmonari di un'infusione endovenosa a velocità costante (CRI, constant rate infusion) di xilazina e remifentanil per la sedazione nei cavalli.
Dieci cavalli sani hanno ricevuto un bolo di xilazina (0,8 mg/kg EV) seguito, a distanza di 3 minuti, da una CRI (della durata di 60 minuti) di xilazina (0,65 mg/kg/h) e remifentanil (6 μg/kg/h). Sono stati valutati l’effetto sedativo, l'atassia e le variabili cardiopolmonari, ematologiche e dei gas del sangue.
Osteofitosi metacarpo-falangea nel cavallo
L’obiettivo di questo studio era quello di valutare la variabilità della misurazione intra- e inter-osservatore di un sistema di punteggio per la valutazione dell’osteofitosi dell’articolazione metacarpo-falangea.
A questo scopo sono state esaminate 10 radiografie in proiezione dorso-palmare, latero-mediale e oblique di articolazioni metacarpo-falangee di cavalli affetti da artrosi. È stato richiesto agli osservatori, 5 studenti di veterinaria (gruppo I, inesperti) e 4 chirurghi (gruppo E, esperti), di attribuire, per 2 volte, un punteggio a 9 specifiche caratteristiche radiografiche. I voti per ciascuna caratteristica sono stati sommati per ottenere il punteggio dell'osteofitosi.
Miosite granulomatosa multibatterica in un cavallo
Nel cavallo, i casi di miosite ad eziologia infettiva sono stati descritti raramente. Le cause batteriche includono Streptococcus equi subsp. zooepidemicus, Actinobacillus equuli, Fusobacterium spp., Staphylococcus spp e Corynebacterium pseudotuberculosis. L'infezione può raggiungere i muscoli per via ematogena o per estensione a partire da lesioni cutanee. Anche la miosite parassitaria è stata documentata.
In questo report è stato descritto il caso di una cavalla di Quarter Horse italiana di 12 anni con noduli e masse sottocutanee diffuse di dimensioni comprese tra 2×3 cm e 5×20 cm e adese a sottocute e muscoli. In un primo momento, la diagnosi macroscopica e citologica di tali strutture era risultata compatibile con piogranulomi. Successivamente, erano state condotte indagini istologiche, molecolari, batteriologiche e biochimiche che avevano condotto alla diagnosi di miosite granulomatosa multibatterica grave e diffusa causata da Corynebacterium pseudotuberculosis e Corynebacterium amycolatum. Una volta intrapresa la terapia, che aveva portato all’iniziale scomparsa della maggior parte delle lesioni e ad un miglioramento dello stato di salute generale della cavalla, le condizioni cliniche erano nuovamente deteriorate ed erano comparsi nuovi noduli. Ulteriori indagini di spettrometria di massa e tecniche di PCR avevano rivelato la presenza dei batteri Glutamicibacter creatinolyticus e Dietzia spp.
Analgesia epidurale caudale nelle cavalle
L'obiettivo dello studio era quello di confrontare gli effetti e la durata dell’analgesia perineale ottenuta mediante l’iniezione epidurale caudale di bupivacaina (BP), di dexmedetomidina (DEX) o di una combinazione di bupivacaina e dexmedetomidina nelle cavalle.
Sono state utilizzate sei cavalle da sella di peso compreso tra 330 e 380 kg e di età compresa tra 10 e 15 anni. Ogni cavalla ha ricevuto tre trattamenti: 0,04 mg/kg di BP allo 0,25% (gruppo BP), 2 μg/kg di DEX (gruppo DEX) e, infine, 0,02 mg/kg di BP e 1 μg/kg di DEX (gruppo BP+DEX). L'ordine dei trattamenti è stato determinato in maniera randomizzata. Tutti i farmaci sono stati iniettati nello spazio epidurale caudale (tra la prima e la seconda vertebra coccigea) mediante un ago epidurale. Dopo le iniezioni epidurali, la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, la pressione arteriosa (sistolica, diastolica e media) e la temperatura rettale sono state misurate a 5, 10, 15, 30, 60, 90, 120 minuti e, successivamente, ad intervalli di 60 minuti fino alla fine dell’esperimento. È stato utilizzato un sistema di punteggio soggettivo per valutare analgesia, blocco comportamentale e motorio.
Dermatite del pastorale
La dermatite del pastorale del cavallo (EPD, Equine pastern vasculitis) è una patologia non comune della specie equina. Le cause sottostanti sono difficili da determinare, specialmente quando si tratta di infezioni batteriche.
Un cavallo da sella Francese di 13 anni è stato visitato per una EPD insorta 6 settimane prima della visita. L'esame istopatologico, effettuato su campioni di biopsia cutanea, evidenziava una vasculite a carico dei vasi di piccolo calibro. Alla coltura batterica, ottenuta da una biopsia cutanea profonda, si assisteva alla crescita in purezza di Pseudomonas aeruginosa multi-resistente (MRPA, multidrug-resistant Pseudomonas aeruginosa). La remissione clinica è stata osservata dopo un ciclo di enrofloxacina di sei settimane e le lesioni non sono recidivate.