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Vaccinazione contro la paratubercolosi negli ovini
L'immunizzazione sistemica somministrata per via sottocutanea è attualmente utilizzata per controllare la paratubercolosi, un'enterite cronica dei ruminanti causata da Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis (MAP). Questi vaccini non forniscono una protezione completa e una piccola coorte di animali soccombe alla malattia. Lo scopo di questo studio era quello di valutare le variazioni nelle cellule immunitarie negli ovini vaccinati che avevano sviluppato o meno la malattia in seguito all'esposizione controllata alla MAP.
I risultati dell’immunoistochimica dell'ileo terminale hanno messo in evidenza che la vaccinazione aumenta l'infiltrazione dei linfociti T CD4+ e dei linfociti B. L'infiltrazione di un gran numero di cellule CD4+ T e B è stata osservata anche negli ovini che hanno eliminato con successo l'infezione. La vaccinazione ha promosso l’attivazione dei macrofagi.
Patologie della ghiandola mammaria negli ovicaprini
Il riconoscimento delle lesioni della ghiandola mammaria nei piccoli ruminanti è una procedura diagnostica utile che può aiutare nell'identificazione di diverse malattie della mammella. L’obiettivo di questo articolo era quello di descrivere le principali lesioni patologiche della ghiandola mammaria negli ovini e nei caprini.
Nei piccoli ruminanti la mastite è, di gran lunga, la patologia più comunemente diagnosticata. La mastite clinica acuta è associata a infezioni batteriche, principalmente Staphylococcus aureus o Mannheimia haemolytica. Inoltre, sono descritte lesioni correlate a mastite subclinica e cronica, sia come patologia localizzata che in corso di malattie sistemiche come agalassia contagiosa, maedi-visna o tubercolosi. La neoplasia è raramente riscontrata nella ghiandola mammaria di pecore e capre e gli adenocarcinomi mammari sono la tipologia di neoplasia più comunemente riportata. Le lesioni del capezzolo, comprese quelle dovute a traumi, infezioni virali o papillomi, sono fattori predisponenti per il successivo sviluppo di mastite.
Intervalli di riferimento per ematologia e profilo biochimico negli ovini adulti
Gli intervalli di riferimento (Reference intervals, RI) per i parametri clinicopatologici di routine sono carenti negli ovini. L’obiettivo di questo studio era quello di stabilire gli RI ematologici e biochimici negli ovini per migliorare l'interpretazione dei dati clinicopatologici nei piccoli di ruminanti.
Sono stati inclusi nello studio 120 ovini adulti sani, maschi e femmine, di varie razze. Sono stati valutati l’ematologia (complete blood count, CBC) e il profilo biochimico.
Prolasso vaginale pre-partum negli ovini
Negli ovini, il prolasso vaginale pre-partum si verifica nelle settimane che precedono il parto e, se non trattato, sia le pecore che gli agnelli possono andare incontro a morte. Questa condizione patologia non ha una chiara eziologia e costituisce un problema in tutto il mondo. I tassi di prolasso in Nuova Zelanda variano tipicamente dallo 0,1 al 2% ogni anno, variando tra le stagioni e nei diversi allevamenti. L’obiettivo del presente studio era quello di identificare dei possibili marker in grado di predire lo sviluppo di prolasso vaginale negli ovini.
Sono stati inclusi nello studio 650 pecore, tutti gli animali sono stati identificati e sono stati prelevati dei campioni di sangue un mese prima dell'inizio del parto; tra questi, in 28 soggetti si è verificato il prolasso vaginale. I campioni di plasma sono stati sottoposti a elettroforesi bidimensionale 2D DIGE (two dimensional differential in gel electrophoresis) per determinare se vi fossero differenze tra i soggetti con e senza prolasso.
Valutazione del rapporto pu/cu negli ovini
Il rapporto proteine urinarie:creatinina urinaria (UPC) è considerato il test di riferimento per valutare la proteinuria. Il suo valore diagnostico in medicina ovina necessita di ulteriori delucidazioni. Nel monitoraggio della popolazione e/o per scopi di ricerca, è conveniente raccogliere molti campioni contemporaneamente e conservarli per analisi successive. Tuttavia, i dati sulla stabilità degli analiti sono necessari per garantire risultati affidabili.
In questo studio sono stati pertanto utilizzati 15 dei 90 campioni di urina di pecora, raccolti per valutare l'effetto del tempo di conservazione sul rapporto UPC. Dopo la centrifugazione, il surnatante di ciascun campione è stato suddiviso in 6 aliquote. Le concentrazioni di proteine urinarie e creatinina urinaria sono state determinate immediatamente, utilizzando rispettivamente l’indicatore rosso pirogallolo e un metodo Jaffè modificato. Le altre aliquote sono state conservate a -18°C. Sono stati inclusi nello studio i campioni che non mostravano sedimento attivo, con pH delle urine alcalino e rapporto UPC ≥ 0,2; i campioni che avevano queste caratteristiche erano complessivamente 15.
Paratubercolosi ovina: efficacia della vaccinazione
Il ruolo svolto dalla risposta immunitaria umorale negli animali vaccinati contro le malattie sostenute da micobatteri, come la paratubercolosi, non è conosciuto. Tuttavia, è noto che ovini vaccinati contro Mycobacterium avium subsp. paratubercolosis (MAP) possono comunque infettarsi, sviluppare la malattia clinica e morire. La potenza e la distribuzione della risposta immunitaria umorale dopo la vaccinazione potrebbero contribuire alla capacità delle pecore di superare l’infezione da MAP.
In questo studio sono state esaminate la risposta anticorpale periferica e la risposta umorale localizzata nel sito di infezione paratubercolare (l'ileo), allo scopo di capire l’influenza che queste esercitano sullo sviluppo dell’infezione da parte di pecore vaccinate e successivamente esposte al batterio.
Farina di residui d’uva nelle pecore
L'obiettivo di questo studio era quello di valutare gli effetti della farina di residui d’uva (FRU) sulle attività antiossidanti, le variabili biochimiche, il sistema immunitario, la produzione e la qualità del latte di pecore di razza Lacaune sottoposte a condizioni di stress termico.
Sono state incluse 27 pecore multipare al 50° giorno di lattazione di cui sono stati registrati i dati relativi al peso corporeo, all'età, alla data del parto e alla produzione di latte. Le pecore sono state assegnate in maniera randomizzata a 1 di 3 trattamenti (9 ovini per ciascun gruppo). Tutti i gruppi erano alimentati con un concentrato (miscela di cereali e minerali) ma nel gruppo di controllo non veniva supplementata la FRU, nel gruppo A e nel gruppo B era rispettivamente integrata la FRU ad una concentrazione dell’1% (10 g/kg) e del 2% (20 g/kg). Ogni pecora era alimentata con 0,8 kg/giorno di concentrato, 3,6 kg/giorno di insilato di mais e 0,25 kg/giorno con fieno di Cynodon spp. La produzione di latte insieme ai campioni di sangue e di latte sono stati raccolti ai giorni 1, 10 e 15.
Visna/maedi nella ghiandola mammaria delle pecore
Lo scopo di questo studio era quello di caratterizzare l'intera gamma di lesioni, in particolare quelle lievi, che interessano la ghiandola mammaria di ovini naturalmente infetti da Visna/maedi (VM) e la distribuzione dell'antigene virale e le cellule bersaglio mediante immunoistochimica.
Lo studio ha incluso 84 pecore infette: 44 selezionate da allevamenti con casi clinici (A) e 35 prelevati in maniera randomizzata da due macelli (B) insieme a cinque controlli negativi (C). È stata sviluppata una tecnica di immunocitochimica e sono stati impiegati ulteriori campioni di latte (n = 39) per studiare l'escrezione virale, le cellule carrier e il ruolo del latte e del colostro nella trasmissione della malattia.
Performance di un test di gravidanza nella specie ovina
Le pecore producono glicoproteine associate alla gravidanza (PAG, pregnancy-associated glycoprotein) simili a quelle prodotte dalle vacche.
L’obiettivo di questo studio era quello di valutare le performance nella specie ovina di un test di gravidanza disponibile in commercio, impiegato nella specie bovina, basato sul rilevamento delle PAG.
Attività antielmintica dell’eprinomectina iniettabile negli ovini da latte
Lo scopo di questo studio era quello di valutare l'attività antielmintica di una formulazione di eprinomectina iniettabile (Eprecis® 20 mg/mL) in 150 ovini da latte infetti naturalmente allevati in 3 greggi semi-intensivi.
Tutte le pecore erano allo stesso stadio della lattazione e pascolavano su pascoli naturali. Le pecore non avevano ricevuto alcun trattamento antielmintico nei 4 mesi che avevano preceduto l’inizio dell'esperimento. In ogni gregge (ciascuno costituito da 50 soggetti), le pecore sono state assegnate in maniera randomizzata al gruppo di controllo (gruppo C, n=25) o al gruppo di trattamento (gruppo T, n=25). I gruppi sono stati bilanciati tra loro in base al peso corporeo delle pecore e al conteggio delle uova fecali (FEC, fecal egg count) valutati 7 giorni prima della somministrazione di eprinomectina (giorno -7). Al giorno 0, le pecore del gruppo T hanno ricevuto 0,2 mg/kg di eprinomectina per via sottocutanea; diversamente, le pecore del gruppo C non sono state sottoposte ad alcun trattamento. I campioni fecali sono stati raccolti al giorno 0 e dopo 7, 14, 21 e 28 giorni al fine di valutare il FEC e per effettuare le coproculture. Le pecore sono state pesate ai giorni 0 e 28. L'efficacia complessiva e quella all’interno di ciascun gregge sottoposto al trattamento sono state calcolate durante tutto il periodo di sperimentazione.