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Laringite necrotizzante del bovino
La laringite necrotizzante, causata dal Fusobacterium necrophorum, quando cronicizza, può spesso richiedere un intervento chirurgico (laringostomia).
Gli obiettivi di questo studio di coorte retrospettivo erano quelli di determinare la sopravvivenza (fino alla macellazione) di bovini trattati chirurgicamente per laringite necrotizzante e di identificare i predittori di mortalità.
Tannini di castagno nel trattamento della diarrea neonatale del vitello
La diarrea neonatale del vitello è generalmente causata da agenti infettivi ed è un evento molto comune che comporta sostanziali perdite economiche. I tannini sono noti per le loro proprietà astringenti e antinfiammatorie nel tratto gastroenterico.
Lo scopo di questo studio era quello di valutare l'effetto della somministrazione orale di tannini di castagno (Castanea sativa Mill.) sulla durata dell’evento diarroico in 24 vitelli di razza Frisona affetti da diarrea neonatale. I soggetti inclusi sono stati divisi in un gruppo di controllo (C), al quale è stato somministrato Effydral® in 2 litri di acqua calda, e un gruppo trattato con tannini (T), che ha ricevuto Effydral® in 2 litri di acqua calda cui sono stati aggiunti 10 grammi di estratto di tannini di castagno in polvere.
Malattia cistica dell’ovaio: buserolina acetato o dinoprost?
Il trattamento della malattia cistica dell’ovaio (Cystic Ovarian Disease, COD) nelle vacche da latte è ancora controverso e alcuni ricercatori raccomandano l'uso dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH, gonadotropin-releasing hormone) indipendentemente dalla natura delle cisti.
Uno studio si è posto l’obiettivo di confrontare le performance riproduttive di vacche da latte con cisti follicolari o luteiniche dopo trattamento con buserelina acetato (un agonista del GnRH) o con dinoprost (una PGF2α).
Fattori predittivi di patologie del pariparto nelle vacche
Uno studio ha indagato il valore predittivo delle concentrazioni plasmatiche di acidi grassi non esterificati (NEFA), beta-idrossibutirrato (BHB), colesterolo, albumina e calcio nel predire il rischio di malattie del peripartum nelle mucche Holstein primipare e pluripare.
Coxiella burnetii e infertilità nelle bovine da latte
Coxiella burnetii è un patogeno intracellulare obbligato, responsabile della febbre Q in molte specie animali e nell'uomo. Diversi studi hanno riportato l'associazione tra questo batterio e disturbi riproduttivi quali aborto, parto prematuro, natimortalità e debolezza della prole. Tuttavia, non vi è alcuna prova concreta del fatto che C. burnetii provochi endometrite, calo della fertilità e ritenzione degli invogli fetali.
Uno studio ha effettuato esame istopatologico e PCR su 40 biopsie uterine ottenute da bovine da latte con fertilità scadente, e l’esame colturale da tamponi uterini.
Alterazioni elettrocardiografiche nei vitelli con diarrea
L'iperkaliemia nei vitelli neonati con diarrea può potenzialmente causare gravi anomalie della conduzione cardiaca e aritmie.
Uno studio prospettico osservazionale condotto su 130 vitelli neonati (età ≤21 giorni) ha documentato i risultati dell'elettrocardiografia (ECG) e le variazioni dell'ECG associate all'aumento delle concentrazioni plasmatiche di potassio.
Una nuova tecnica per il monitoraggio della fertilità delle vacche da latte
Negli allevamenti da latte, una tempestiva identificazione delle problematiche riproduttive delle vacche è essenziale per minimizzare le perdite economiche legate alla stato di fertilità. A questo scopo diventa fondamentale individuare il momento ottimale per la fecondazione, riconoscere l’instaurarsi della gravidanza, identificare tempestivamente la morte embrionale precoce e i problemi alle ovaie. L'analisi del progesterone (P4) del latte tramite test da campo, utilizzabili in azienda, può fornire informazioni relative a tutte queste condizioni. Tuttavia, la misurazione del P4 del latte è soggetta all’influenza di diverse variabili.
Uno studio si è posto l'obiettivo di presentare una tecnica innovativa per la rilevazione della luteolisi che precede l’estro e fornire le indicazioni per il suo corretto utilizzo in azienda.
Ruolo dell’istamina in corso di acidosi ruminale subacuta
L'acidosi ruminale subacuta (SARA, subacute ruminal acidosis), indotta dalla eccessiva somministrazione di mangimi concentrati, aumenta la traslocazione di istamina dall’apparato digerente al circolo ematico causando una varietà di malattie nelle vacche da latte. Tuttavia, il meccanismo tramite cui l’istamina influisca sulla funzionalità della ghiandola mammaria e sulla qualità del latte è in gran parte sconosciuto.
Uno studio si è posto l’obiettivo di studiare gli effetti dell'istamina derivata dall’apparato digerente sulla risposta infiammatoria e sulla sintesi di caseina nella ghiandola mammaria durante la SARA.
Sindrome da carenza di zinco-simile nei vitelli di razza Fleckvieh
La sindrome da carenza di zinco-simile (ZDL, Zinc deficiency-like) è un difetto ereditario dei vitelli di razza Fleckvieh che mostra profonde analogie con la vera e propria carenza ereditaria di zinco dei bovini (BHZD, bovine hereditary zinc deficiency). Tuttavia, la mutazione genetica interessa il gene codificante per la fosfolipasi D4 (PLD4, phospholipase D4) la quale non riveste alcun ruolo nel metabolismo dello zinco.
Uno studio ha voluto descrivere i segni clinici, le variabili di laboratorio e i riscontri patologici in corso di sindrome ZDL e definire la loro utilità nel differenziarla dalla sindrome BHZD e da altre malattie infettive caratterizzate da una presentazione clinica simile. Sono stati inclusi nello studio 9 vitelli di con dermatite crostosa e la mutazione del gene PLD4, e 25 vitelli con dermatite crostosa o sospetta carenza di zinco.
Effetti fisiologici e pratici del progesterone sulla riproduzione nelle bovine da latte
La scoperta del progesterone (P4) e la comprensione dei meccanismi d’azione di questo ormone costituiscono un traguardo importante nella storia dell'endocrinologia e della riproduzione. La concentrazione di P4 circolante è determinata dall’equilibrio tra la sua produzione, principalmente da parte del corpo luteo (CL), e il suo metabolismo, operato principalmente dal fegato. Il volume del tessuto luteale e il numero e la funzionalità delle grandi cellule luteiniche sono i principali fattori determinanti la produzione di P4. La velocità del metabolismo del P4 è generalmente determinata dal flusso ematico epatico e può essere di fondamentale importanza nel determinare le concentrazioni di P4 circolanti, in particolare nelle bovine da latte.
Durante i protocolli di inseminazione artificiale (AI, Artificial Insemination) a tempo, le concentrazioni di P4 necessarie all’inseminazione vengono raggiunte aumentando il numero di CL, creando un CL accessorio o mediante integrazione con P4 esogeno. Strategie dietetiche possono anch’esse alterare il P4 circolante, sebbene non siano stati ancora riportati metodi pratici per l’applicazione di queste tecniche. Aumentare le concentrazioni di P4 prima dell'AI a tempo diminuisce generalmente la probabilità di doppia ovulazione e aumenta la fertilità. In prossimità dell'IA, lievi aumenti della concentrazione circolante di P4, in genere a causa di una regressione luteale inadeguata, possono ridurre drasticamente la fertilità. Dopo l'AI, i livelli circolanti di P4 sono fondamentali per garantire la crescita dell'embrione e per l’instaurarsi e il mantenimento della gravidanza.