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Nuovo approccio nell'utilizzo degli antibiotici nella diarrea dei vitelli da latte
Questo studio ha valutato l'impatto di un sistema multidisciplinare per ridurre e perfezionare l'uso di farmaci antibatterici per il trattamento della diarrea dei vitelli da latte. L'intervento consisteva nella modifica delle pratiche di gestione per la prevenzione delle malattie, nella formazione sanitaria del personale dell'allevamento, nell'implementazione di un algoritmo diretto alla terapia antimicrobica per i vitelli con diarrea e visite mensili in allevamento.
È stata utilizzata una combinazione di valutazioni retrospettive (prima del periodo di intervento [BP], 1 anno) e prospettiche (immediatamente dopo il periodo di intervento [AP], 1 anno). Gli outcome clinici misurati includevano l'incidenza di diarrea e la mortalità complessiva. Sono stati inoltre valutati i tassi di trattamento antimicrobico per la diarrea e la massa totale di farmaci antimicrobici utilizzati a livello di vitelli e allevamenti. I risultati sono stati valutati utilizzando il test χ2 o il test esatto di Fisher e sono stati calcolati gli odds ratio e gli intervalli di confidenza al 95% (95% CI).
Confronto tra metodiche diagnostiche nella broncopolmonite dei vitelli da latte
Vi sono ad oggi dei dubbi su quale sia il miglior test, tra l'ecografia toracica (TUS) e la radiografia toracica (TR), o la migliore combinazione di test (in serie o in parallelo), per diagnosticare la broncopolmonite infettiva attiva (BP) nei vitelli da latte ospedalizzati. L’obiettivo degli autori di questo studio era pertanto quello di stimare le prestazioni di TUS e TR per rilevare la PA attiva nei vitelli da latte ospedalizzati, al fine di determinare la migliore strategia per l'utilizzo di questi test sulla base di un metodo di diagnosi panel (PDM). L’ipotesi di partenza degli autori era che le prestazioni di TUS e TR fossero equivalenti.
Lo studio ha riguardato 50 vitelli da latte ospedalizzati (età ≥7 giorni; 100 kg; in piedi; pCO2 ≥ 53 mm Hg; qualsiasi motivo di presentazione). Ogni vitello è stato sottoposto in modo prospettico e sequenziale a esame fisico, auscultazione toracica, analisi del sangue e TUS e TR. Tre esperti in cieco hanno determinato se la PA attiva era presente/assente in base al PDM. L'alpha di Krippendorff ha misurato l'accordo tra gli esperti. Sono state confrontate le sensibilità (Se) e le specificità (Sp) di TUS e TR da soli e in serie o in parallelo (test di McNemar; p< 0,05).
Misurazione del cortisolo salivare per valutare lo stress nei vitelli
L’obiettivo del presente studio era quello di valutare le concentrazioni di cortisolo salivare durante le prime 48 ore successive alla nascita in vitelli da latte appena nati in seguito a parto eutocico (EUT, n = 88) e distocico (DYS, n = 70). Sono stati inoltre analizzati gli effetti di condizione corporea della vacca, durata del parto, tempo trascorso a leccare il vitello, sesso e peso alla nascita del vitello.
I risultati hanno mostrato che le concentrazioni neonatali di cortisolo salivare non erano influenzate da fattori legati alla vacca e al vitello. Anche la durata del parto e il tempo trascorso a leccare il vitello non hanno avuto alcun effetto sui livelli di cortisolo salivare. Le concentrazioni di cortisolo salivare sono aumentate rapidamente dopo il parto in entrambi i gruppi per raggiungere i loro livelli massimi a 45 e 60 min dal parto nei vitelli EUT e DYS, rispettivamente. I vitelli DYS presentavano concentrazioni di cortisolo salivare più elevate rispetto a quelli EUT per 0 (P = 0,022), 15 (P = 0,016), 30 (P = 0,007), 45 (P = 0,003), 60 (P = 0,001) e 120 min (P = 0,001) e per 24 h (P = 0,040), rispettivamente. La concentrazione massima di cortisolo salivare e il rilascio di cortisolo nella saliva erano maggiori nei vitelli DYS rispetto ai vitelli EUT per le 48 ore del periodo di campionamento (P = 0,009 e P = 0,003, rispettivamente).
Tossicosi da rame in un vitello
Un vitello di 8 mesi era stato presentato con un’anamnesi di atassia e alterazione dello stato mentale.
Macroscopicamente, il fegato era diffusamente di colore giallo-arancio, turgido e trasudava un liquido siero-ematico sulla superficie sezionata. A livello renale, la corticale e la midollare erano diffusamente di un colore marrone scuro/nero. La vescica urinaria era piena di urina di colore rosso scuro.
Impatto della traslocazione batterica nei vitelli con atresia coli
Uno studio prospettico effettuato su 26 vitelli con atresia coli si è posto l’obiettivo di valutare se i batteri enterici passino nei linfonodi mesenterici (MLN, Mesenteric Lymph Node) e nella cavità peritoneale, e se la presenza di una traslocazione batterica (BT, Bacterial Translocation) eserciti una influenza sul successo del trattamento chirurgico.
Durante la laparotomia, sono stati effettuati dei tamponi sterili dalla cavità peritoneale e MLN inviati per analisi microbiologiche.
Artrite settica nei vitelli
Uno studio retrospettivo si è posto l’obiettivo di descrivere i riscontri clinici e i risultati dei test diagnostici in corso di artrite settica nei vitelli, e di identificare potenziali fattori prognostici.
Sono stati inclusi nello studio vitelli con artrite settica di età ≤ 6 mesi, dei quali si disponesse dei dati relativi al segnalamento, anamnesi, esame fisico, risultati dei test diagnostici, terapia e outcome. I vitelli sono stati assegnati a due gruppi in funzione dell’età al momento del ricovero: vitelli in età neonatale (≤28 giorni di età) e vitelli in età post-neonatale (età compresa tra i 29 e i 180 giorni).